di Giuseppe Bellissimo – Qualche settimana fa il quotidiano La Repubblica cavalcava la notizia di un sondaggio titolando “I giovani italiani credono nell’Ue ma non hanno fiducia in leader e partiti”.
E giù tutti gli europeisti a rilanciare la notizia – evviva! I giovani sono bravi e sono dalla nostra parte – poi sono arrivate le elezioni europee e in Italia gli under 35 hanno votato il larga parte i partiti Verdi/sinistra e PD.
Ulteriore notiziona “l’esperimento dei fuori sede premia Verdi e Sinistra italiana”. Evviva! Esclama qualcuno, i giovani pensano davvero al futuro.
Beh, signori miei, tutti questi bei proclami li potete fare nella vostra città, al massimo in Italia, dove ha votato meno del 50% degli aventi diritto. Provate a guardare appena oltre al vostro naso, scostate le fette di salame dagli occhi e guardate con obiettività i dati del resto d’Europa.
In larga parte i giovani (anche i sedicenni per la prima volta) alle europee hanno votato RN in Francia e AFD (partito NeoNazista) in Germania.
Quale sarà ora la vostra tesi? In Italia i giovani sono intelligenti e all’esterno no?
Oppure vi girerete dall’altra parte facendo finta di nulla?
In entrambe le situazioni state sbagliando.
L’analisi del partito Epistocrazia non lascia dubbi e non nasconde la testa sotto la sabbia.
I giovani allo stesso modo dei meno giovani sono mediamente poco e male informati, hanno poca consapevolezza e non conoscono il funzionamento delle istituzioni. I partiti in Italia, come nel resto d’Europa, sono riusciti a utilizzare a proprio favore la comunicazione per accaparrarsi l’elettorato dei tifosi.
Non è l’età che determina la consapevolezza della realtà o la conoscenza della politica. Scardiniamo il dogma del suffragio universale e avremo politici più preparati e un dibattito pubblico di livello nettamente superiore.