La demografia è epistocratica? Sui migranti azzera il populismo

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di Stefania Piazzo – Una scienza è di per sè epistocratica, perché la sua base è la ricerca, il dubbio, la conoscenza, la dimostrazione di qualcosa… La demografia lo è, e lo è ancora di più nel momento in cui si voglia affrontare uno dei temi che più divide l’opinione pubblica. Le migrazioni. Sono il pane delle campagne elettorali. E’ una questione che ha fatto la fortuna di chi si presenta al voto.

La possiamo regolare? La possiamo e dobbiamo controllare per una questione di diritti e civiltà, di solidarietà ma i numeri sono uno tsunami che non dipende dalla guardia costiera libica o dagli accordi con l’Albania. Senza furore ideologico, l’allarme lanciato in questi giorni da Oxfam, con una nuova analisi diffusa in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, ci spiega come potrebbe essere nei prossimi dieci anni il nostro occidente.

Ebbene, “nei 10 Paesi più colpiti al mondo dall’alternarsi di inondazioni e siccità sempre più frequenti e devastanti – si legge – il numero di sfollati è più che raddoppiato nell’ultimo decennio. Solo nel 2023 centinaia di migliaia di persone sono state costrette a fuggire 8 milioni di volte dalle proprie case per mettersi in salvo”.

Gli Stati più colpiti? Solo nel 2023 Somalia, Cina, Filippine, Pakistan, Kenya, Etiopia, India, Brasile, Bangladesh e Malesia, “con una crescita esponenziale del numero di persone costrette a lasciare le proprie case anche più volte a causa di disastri climatici: da 3,5 milioni nel 2013 a 7,9 milioni nel 2023, ossia il 120% in più rispetto a 10 anni fa (secondo i dati del Global Internal Displacement Database).

I numeri ci dicono che nello stesso periodo in questi 10 Paesi si assiste alla crescita delle aree colpite da siccità e inondazioni sempre più frequenti, passate da appena 24 nel 2013 a 656 lo scorso anno: “La sola Somalia, ad esempio, è stata colpita da 223 diversi eventi metereologici estremi l’anno scorso, mentre 10 anni fa erano stati solo 2; le Filippine 74 volte contro 3; il Brasile 79 contro 4; la Malesia 127 contro 1. Oxfam ha calcolato inoltre che in 5 di questi Paesi, meno preparati ad affrontare l’impatto dei cambiamenti climatici – ossia Bangladesh, Etiopia, Kenya, Pakistan e Somalia – il numero di persone colpite da malnutrizione acuta è quasi triplicato passando da 14 milioni nel 2013 a oltre 55 milioni nel 2023”.

Stupirsi, sulla base di questi numeri, che la demografia di casa resti identica a quella a cui eravamo abituati, è da ignoranti o da calcolatori elettorali. Se non lo sai, i numeri ti sembrano esagerati, e se conosci le cause e le cavalchi senza spiegarle per un voto in più, sei un politico disonesto. Non programmi, non costruisci una strategia, non prepari il mondo ad una nuova convivenza. E vuoi svuotare il mare con un bicchierino.

Inondazioni e siccità sono una leva che muove le migrazioni per il clima. E’ una questione molto seria, che porterà da qui ai prossimi decenni ad una demografia che cambierà per forza di cose il volto dei paesi europei.

Vivremo con più cittadini che arrivano dal continente africano, l’Europa avrà la pelle più scura, tornerà alle origini. Il primo homo sapiens arrivò a quanto pare da alcune regioni africane. Il modello di sviluppo occidentale, la natura devastata nei suoi equilibri da uno sviluppo che non ha calcolato le conseguenze, riavvolge il nastro della storia. Una nemesi. La demografia non è un’opinione, è epistocrazia.

Stefania Piazzo

Stefania Piazzo è una boomer del 1964, è giornalista professionista. Ha diretto diverse testate nazionali. Ha una profonda passione per gli animali. Educatore cinofilo, collabora con la Federazione nazionale dell'Ordine dei veterinari, ha fatto parte della prima task force del ministero della Salute per il benessere animale. Premio Oipa-Segretariato sociale Rai-Comune Roma, Premio internazionale San Rocco di Camogli, Premio San Francesco Comune Genova-Esercito Italiano, Premio Garante Comune Milano e altri riconoscimenti. Ha collaborato con l'Izs di Lombardia-E.R, Centro di referenza per i metodi alternativi. Ha due beagle e un gatto.

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