Incapace di intendere e votare. I rischi social per la democrazia

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di Luca Cappellini – Se vostro zio sembra innocuo mentre guarda a ripetizione video di Tiktok e se pensate che i post di Facebook sulle guerre in corso, condivisi in maniera compulsiva da vostra cugina, possano avere solo il rischio di buttare del tempo, sottratto ad una buona lettura, vi sbagliate di grosso.


Per colpa dei vostri “innocui” parenti, Vera Jourova, commissaria europea ai Valori e alla Trasparenza, sta affrontando un “tour della democrazia” nei vari paesi europei. Oggi sarà a Roma per incontrare i rappresentanti dei ministeri dell’interno e della Difesa con l’obiettivo di affrontare i rischi per lo stato democratico messo a dura prova dalle minacce messe in campo sullo spazio digitale dai nostri nemici, Russia, Cina e Iran, approfittano dell’impreparazione degli utenti social, della loro mancanza di cognizione che i propri account siano profilati e quindi ricevono informazioni dedicate che li convincono di comprendere la vera verità sul conflitto israelo-palestinese, sulla guerra in Ucraina, sull’immigrazione e sull’Europa.


In vista delle prossime elezioni europee la pressione è in aumento anche grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Guardando lo zio e la cugina siete ancora convinti che siano innocui? Come possono essere anche loro pericolosi per la democrazia?


Qualche numero forse vi farà cambiare idea.
Tra gennaio e giugno 2023 su argomenti contenenti disinformazione e fake news Facebook ne ha rimossi oltre 45.000 in Italia su 140.000 rispetto a tutti i paesi europei e su Tiktok 45.510 video eliminati in Italia su 140.635 rimossi a livello Ue, confermano che gli italiani sono sul podio tra i “polli” della rete.


Gli ultimi dati non ci rassicurano per nulla. A gennaio l’osservatorio indipendente finanziato dalla Commissione UE che riunisce chi fa fact-checking, ha verificato che su 222 articoli in Italia il 6,7% delle fake news è stato generato con l’intelligenza artificiale contro il 4% a livello europeo.


Le istituzioni sono al lavoro sulla diffusione di un adeguato livello di informazione. I creduloni della rete si sono già fatti convincere che questo controllo sulle fake news sia una censura dei poteri forti europei.


La qualità del voto passa per un’adeguata preparazione dell’elettore, ma se la formazione politica viene avvelenata da una serie infinita di brevi video che annebbiano la mente di vostro zio e di vostra cugina come sarà possibile sperare che la democrazia sia mantenuta ad un livello accettabile?


La sfida è immensa. L’associazione Epistocrazia sarà in prima linea per sostenere questa missione, con la speranza che anche un solo vostro zio (e auspicando anche un paio di cugine) possano non essere ostaggio dei nemici virtuali ed entrando nel seggio, liberi dalle minacce della disinformazione, possano metter una “X” sulla scheda in maniera consapevole e non manipolabile.

Redazione

La Redazione - L’Epistocratico è il periodico dell’associazione Epistocrazia, che nasce a Milano nel 2019.
I soci fondatori, cittadini, liberi professionisti, hanno sentito la necessità di riportare al centro del dibattito, come requisiti base per una società ben governata ed eletta in modo consapevole, la competenza e la conoscenza.

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