Monza e la “Generazione X”

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di Luca Cappellini – Suppletive Monza, i numeri della vergogna.  Lunedì 23 ottobre ore 13:00, si sono appena chiusi i seggi delle elezioni suppletive di Monza. È stato necessario tornare al voto per sostituire il posto al Senato di Silvio Berlusconi  lasciato scoperto a causa della sua scomparsa.. Mentre si stanno ancora contando le schede iniziamo a fare un bilancio. Il costo della democrazia, per ogni seggio, tra scrutatori, forze di polizia, stampa delle schede,  montaggio e smontaggio delle attrezzature, costa 6.135 euro per seggio. La circoscrizione di Monza è Brianza conta 55 seggi. Il conto stimato è di € 337.000. Non calcoliamo i costi accessori, come la sospensione delle scuole il venerdì preelettorale per la preparazione dei seggi, tanto il costo lo pagheranno le famiglie che si sono dovute organizzare per curare le ragazze e i ragazzi rimasti a casa. Se il conto è salato, possiamo almeno dire che i soldi sono stati spesi bene grazie ad un interessante confronto elettorale ? La risposta l’abbiamo avuta guardando l’unica tribuna elettorale andata in onda su Rai Tre il 16 ottobre.

Il candidato del centrodestra, che secondo i numeri delle precedenti elezioni sarebbe dovuto essere il favorito, Adriano Galliani, non si è presentato alla registrazione. Ecco che ci vengono in aiuto le percentuali di affluenza. Partendo dal fondo della classifica troviamo Limbiate con il 13,21% dei votanti, Misinto con il 13,28 % e Roncello con il 13,92%. Salendo con le posizioni non migliora il dato totale di affluenza, Vedano al Lambro, Villasanta e Monza, sul “podio” raggiungono il pessimo record rispettivamente con il 28,23%, 28,3%, 24,7% attestando il dato complessivo della circoscrizione di Monza e Brianza ad un imbarazzante 19,23%.

Nelle precedenti elezioni l’affluenza, se pur bassa rispetto ai dati storici aveva raggiunto un più invidiabile 71,05% di partecipazione. Potremmo sperare almeno che il “monzese/ brianzolo e mezzo” su dieci, che ci domandiamo: si è impegnato ad entrare nel seggio, si sia anche informato in maniera consapevole, abbia partecipato ai dibattiti pubblici, impegnandosi in un’ampia discussione per valutare quale potesse essere il miglior candidato da mandare sui banchi del Senato? Cercheremo dati che possano rincuorarci su questa utopica possibilità. Ci mancherebbe che i pochissimi che hanno messo faticosamente la “X sulla scheda siano anche elettori inconsapevoli, tifosi, manipolabili. A questo punto possiamo solo certificare che il suffragio universale e la democrazia hanno invertito una delle leggi fondamentali dell’economia: massimo sforzo per il minimo risultato.

L’unica speranza che ci concediamo, come in algebra, dove due dati con segno negativo, nella moltiplicazione, danno un risultato positivo,  facendoci confidare che chi ha votato sia un convinto epistocratico, preparato e informato che nonostante i numeri assoluti siano bassi mantiene elevata la qualità… facendo vincere il candidato Galliani, quello che non si è presentato all’unica tribuna elettorale, replicando l’ottimo risultato che aveva fatto Berlusconi con il 52% delle preferenze.  Evviva l’ottimismo!

Luca Cappellini

Warehouse Stock Manager in azienda leader delle Grande Distribuzione Organizzata. Bibliomane appassionato e quando i quattro figli lo permettono si dedica all’arte della navigazione a vela e al violento gioco degli scacchi. La parola usata più di frequente è “pragmatismo”.

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