di Simone Bonatelli – Da circa due anni e mezzo sono residente in Spagna, è la seconda volta in vita mia che sposto la mia residenza all’estero e votare è una di quelle cose che, per qualche ragione che sconfina nel sentimento, mi fa sentire legato al mio paese, vivo il momento del voto anche come una questione di appartenenza all’Italia.
Per le Elezioni Europee ai cittadini stranieri residenti in un altro paese Europeo sono offerte due scelte: votare nelle liste del proprio paese di origine, nel mio caso l’Italia oppure votare nelle liste del paese ospitante, nel mio caso la Spagna. Oltre al mio piccolo sussulto di orgoglio di andare a votare nel mio consolato c’è anche una ragione razionale, direi epistocratica, per la quale voterò nella circoscrizione italiana.
Pur seguendo un poco la politica Spagnola la mia conoscenza limitata non mi consente di sapere come potrebbe essere utilizzato il mio voto in Europa. Sentendo la campagna elettorale Italiana, dove l’Europa appare più come una un’arena dove sfoggiare i muscoli o come una vacca da mungere, più che alimentare la mia conoscenza alimento la mia produzione di bile.
Detto questo nel panorama politico Italiano saprei a grandi linee dire chi l’Europa vuole farla diventare più forte, chi la sostiene per necessità e chi la osteggia apertamente. Per saper fare altrettanto con la Spagna avrei bisogno di tempo che non dispongo, quindi domattina andrò al Consolato Italiano dove mi attende il seggio.
Le poche volte che si sente citare l’Europa è in frasi come “andremo in Europa per farci sentire!”, “andremo a Bruxelles per ridare all’Italia il ruolo che le spetta”, curiosamente sento esattamente le stesse cose da queste parti con la Spagna o la Catalogna nella vesti di Kruscev all’ONU con la scarpa in mano a martellare gli scranni dell’europarlamento perchè gli si dia ascolto come si deve.Lo dico piatto a chi dice queste cose: non avete capito un tubo oppure peggio ancora avete malignamente capito tutto.
La grande partita, la grande posta in gioco non è tra gli stati nazionali e l’Europa ma tra l’Europa e le grandi potenze globali: USA e Cina prima di tutto ma anche le monarchie del golfo e il cosiddetto sud globale.Diamo due numeri per avere un poco di prospettiva: Prodotto interno lordo 2019 (in miliardi di dollari): Italia 2.936,; USA 45.810; Cina 17.459. Popolazione (in milioni di abitanti): Italia 59; USA 34; Cina 1.425.
Oltre a questo la crescita tecnologico-economica dei grandi attori mondiali non solo ci vede indietro come singolo paese ma la prospettiva è di un costante aumento di questa distanza.
L’Europa ha 442 milioni di abitanti e un PIL nominale di 16.199 miliardi per la zona Euro e se consideriamo tutta l’Unione Europea siamo sopra la Cina con 18.495 miliardi.
Se rimaniamo uniti e agiamo come una sola unità politica, abbiamo i numeri, abbiamo i fondamentali economici per difendere e migliorare con orgoglio un modello, quello delle democrazie Europee che è diverso da quello USA per non parlare del modello Cinese.”Divide et impera”, la Cina ma anche i nostri alleati statunitensi non vogliono una Europa forte e non la vogliono perchè ne capiscono perfettamente il potenziale.
Anche attori militarmente prepotenti come la Russia di Putin vogliono una Europa divisa, debole, insignificante. La politica arrogante e aggressiva di Putin fa apparire il suo paese più potente di quello che è. Il PIL Russo è di gran lunga inferiore a quello Italiano, 10 volte inferiore a quello dell’Unione Europea e quasi interamente basato sulle materie prime.
Ci servono deputati Europei che pensino agli obiettivi dell’Europa nel mondo e non alle beghe nazionali e regionali per cui ci sono già i parlamentari locali. Chi va nel parlamento Europeo deve pensare all’Europa altrimenti sta facendo il gioco di chi ci vuole docili prede.
A questo riguardo ho una proposta: va spezzata di netto l’attuale relazione tra partiti nazionali e gruppi parlamentari Europei. I gruppi parlamentari Europei siano partiti veri e propri e i candidati si candidino rispondendo direttamente al partito Europeo e non al partito nazionale. Va portata l’attenzione all’Europa come entità unita e reale e questo può avvenire togliendo potere ai partiti nazionali in favore di chi ha nell’Europa il foco delle proprie idee.
Come ci dicevamo in queste elezioni Europee ci sono partiti sia di sinistra che di destra pienamente europeisti e altri che ondeggiano tra lo scetticismo e l’ostilità questi ultimi foraggiati da Russia e Cina con l’evidente scopo di soffocare in culla uno scomodo pretendente per una sedia ai tavoli importanti, in favore di tanti piccoli e controllabili vassalli.
Andrò a votare, voterò un partito convintamente europeista, sono felice che pur essendo residente all’estero in queste elezioni non esiste estero, le mie scelte e le conseguenze delle mio voto ricadono sulla mia testa di europeo.
Qualunque sia la vostra posizione in area economica, sociale ed ideologica sono convinto possiate trovare la vostra collocazione rimandando nell’alveo di chi vuole un’Europa forte e vitale che possa riflettere questa forza e vitalità nei paesi e nelle regioni.
https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_PIL_(nominale)https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_popolazione