Il libro del mese – Infocrazia, come il web è “sovrano” nelle nostre menti. E decide per noi

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di Luca Cappellini – Un mondo con l’accesso quasi gratuito ad un’infinita rete di informazioni, alla possibilità di connettersi dagli estremi del pianeta per condividere conoscenze e punti di vista, avrebbe dovuto portarci in un’era dove la competenza sarebbe dovuta essere la regola per ogni abitante del pianeta e il buon funzionamento della democrazia il requisito di ogni stato.


La maggior parte degli utenti crede di essere libero nel ricercare le informazioni navigando tra siti e social. L’autore analizza questa nuova stagione invasa dall’infocrazia. Credendoci liberi, ci divertiamo a pubblicare e commentare, senza renderci conto che le nostre vite sono sottoposte a un controllo psicopolitico del comportamento. Qualsiasi cosa facciamo sulla rete viene profilata, consentendo di conoscere e prevedere il nostro comportamento meglio di quanto farebbe un amico.


Se la democrazia è lenta e complicata, ma nella discussione e nell’approfondimento può nascere una consapevolezza per un pensiero o un ideale, la diffusione virale di notizie false, tweet, meme, brevi video, tutti mostrati ad un pubblico selezionato tramite algoritmi che hanno l’obiettivo di mostrare quello che si vuole vedere, massimizzando il tempo trascorso in rete, creando la nostra bolla di confort-zone, danneggia irrimediabilmente la democrazia. Lo smartphone diventa un parlamento mobile dove l’utente pensa di partecipare alla democrazia, commentando e guardando qualsiasi cosa su cui l’utente è impreparato e ignorante e non capace di comprendere, pensando di essere libero di scegliere, senza nessuna consapevolezza che in realtà gli algoritmi hanno tracciato la strada decidendo a quale gruppo appartenere e per quale “squadra” tifare.

Il pericolo che viene annunciato in questo libro è che a farne le spese sarà la democrazia, a cui viene tolto il controllo sociale della formazione del pensiero delegandola ai gestori dei social che l’hanno sostituita alla personalizzazione algoritmica della nostra bolla virtuale. Secondo l’autore, questa mancanza di razionalità comunicativa sulla rete ci condurrà ad una dittatura tribale dell’opinione che potrà solo peggiorare con l’implementazione dell’intelligenza artificiale, in grado di generare contenuti scritti e immagini che non sapremo più selezionare e comprendere se veri o creati per pilotare le nostre opinioni.
L’utilizzo della rete, tramite l’infocrazia ha trovato un perverso metodo per renderci fiduciosi che sulla rete si possa essere effettivamente liberi: contenuti veloci e poco impegnativi, informazioni che ci confermano continuamente le nostre convinzioni con un utilizzo divertente e virale.


Il filosofo Byung Chul Han con questo testo vuole sensibilizzarci sottolineando come il nostro rapporto con la realtà sta cambiando. Crediamo di essere liberi ma l’infocrazia ci sta portando nell’era del tramonto della verità. E questo processo viene cavalcato da una certa politica che per un pugno di voti sconvolge il processo democratico.


Perché leggere questo libro? Per capire quello che davvero sta succedendo dietro lo schermo, apparentemente innocuo del vostro smartphone. Bisogna essere preparati per superare questa grossa minaccia, di cui vediamo ogni giorno gli effetti: con un buon manuale, questo libro ne è un ottimo esempio e una buona dose di epistocrazia possiamo ancora sperare per il meglio…
Buona lettura.

Luca Cappellini

Warehouse Stock Manager in azienda leader delle Grande Distribuzione Organizzata. Bibliomane appassionato e quando i quattro figli lo permettono si dedica all’arte della navigazione a vela e al violento gioco degli scacchi. La parola usata più di frequente è “pragmatismo”.

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